scriveva:
"Il contadino salì sul ramo più alto
del melo e dove il fogliame era più folto vide un omino, che
era il genio del bene che gli disse:
- Sono venuto a vedere se sei avaro o
generoso.
Pietro pensò che aveva trovato la sua
fortuna e, sceso rapidamente dall'albero, raccolse tutte le
pantofole e le portò in paese, dove le vendette in un baleno.
Ma l'omino fece in modo che le pantofole, una volta vendute
tornassero ad essere mele, ed essendo già la stagione
avanzata, quelli che avevano comprato le pantofole si
trovarono con delle mele marce e si arrabbiarono con il
contadino. Tornarono da lui per chiedergli indietro i
soldi..."
La storia è ancora molto lunga: l'omino,
insomma, voleva che Pietro regalasse le pantofole, non che le
vendesse. Una volta capita la lezione, Pietro mise da parte
l'avarizia: le mele tornarono buone e lui poté pagare i
debiti e gli anni successivi il melo tornò a dare pantofole,
ma Pietro le distribuì gratuitamente a quelli che ne avevano
bisogno. Così ha immaginato Mario.
DREI LEA immaginava invece un'allegra
spiegazione per il... miracolo delle pantofole: una volta
Pietro aveva perso una pantofola e non l'aveva più ritrovata.
Era stata questa pantofola a fruttificare, e così Pietro era
stato ricompensato per la perdita.
BAZZOCCHI REMO si rivelò molto
bravo. Egli immaginò che…
… i tre figli del contadino vanno anche
loro a vedere la pianta, odono un rumore sotto terra e
scavano. Scoprono una galleria, vi discendono e trovano un
nanerottolo che lavora da calzolaio: ma le pantofole che lui
produce gli scappano di mano e s'infilano su per la pianta…
BERTUZZI ENRICO scrisse invece:
"Che fare? Pietro pensa e ripensa poi
raccoglie in una bella cesta le pantofole, le allinea in file
ben diritte, le ricopre di terra e se ne va. Trascorso un
anno, torna nel frutteto a vedere e indovinate che cosa trova?
Tante piante, quante erano le pantofole, tutte cariche di...
mele!"